Prima di censurare l’operato della regione Puglia, il ministro della Pubblica Istruzione avrebbe dovuto farsi quel banale esame di coscienza per prendere atto delle carenze organizzative e dei mancati interventi strutturali e infrastrutturali che avrebbe dovuto fare durante il periodo estivo per garantire lo svolgimento delle lezioni in presenza. Abbiamo registrato grande impegno del personale docente e amministrativo delle scuole. Purtroppo le classi sono risultate di numero immutato rispetto al passato, le distanze non sempre rispettate, la febbre misurata a casa e via dicendo. La chiusura delle scuole in Puglia è un intervento dovuto purtroppo in una situazione che ha evidenziato improvvisazione da parte del governo centrale per cui diversi casi di Covid sono quotidianamente registrati in Puglia nella popolazione scolastica. Con ciò non intendo difendere l’operato del presidente della regione che si è assunto il compito di comportarsi in dissenso rispetto alle direttive del governo. E’ una sua responsabilità. Prendo semplicemente atto con rammarico di una situazione purtroppo inevitabile che peraltro genera enorme disagio per le famiglie che frequentano le scuole elementari e medie. Un disagio che va affrontato con provvedimenti urgenti. Mi permetto di suggerire la sanificazione immediata si scuole secondarie rimaste vuote per alleggerire il numero di presenze nelle scuole elementari e medi in modo tale da garantire distanze e maggiore aerazione dei luoghi. E’ solo una ipotesi, ma chi di dovere dovrà farsi carico di individuare provvedimenti concreti quanto urgenti per alleviare questo disagio che penalizza tante famiglie italiane. 

Adriana POli Bortone 

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