Apprendiamo con sgomento ma senza tanto stupore dell’ennesimo infortunio sul lavoro nella nostra provincia, in questo caso un operaio 47enne di Trepuzzi caduto dall’impalcatura mentre era occupato in lavori di ristrutturazione ed ora in prognosi riservata.
Non conosciamo ancora il risultato delle indagini sulle dinamiche dell’accaduto ma possiamo dire con chiarezza che morti ed infortuni sul lavoro non sono un caso ma il risultato di un sistema basato sul profitto privato, sul profitto padronale.
Troppo spesso per aumentare i profitti e tagliare sui costi si risparmia (oltre che sugli stipendi) sui materiali, sui dispositivi di protezione individuale, sul numero di personale impiegato, sulla supervisione, sulla preparazione.
Tutto ciò non può durare, i comunisti da sempre vogliono un altro sistema, il socialismo, che operi fuori da queste dinamiche, che dia potere e protagonismo ai lavoratori eliminando la figura padronale.
“499 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno, 954 complessivi con i morti sulle strade e in itinere. Altri 440 morti per infortunio da coronavirus. 184 i medici morti, 46 gli infermieri e innumerevoli altri lavoratori di tante categorie lavorative. È sempre l’agricoltori con oltre il 30% ad avere più morti sul lavoro, segue l’edilizia, l’autotrasporto e l’industria” (Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro)

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