Luigi Ratano: “Terzo di otto volumi pensati per raccontare attraverso il disegno i nostri tesori paesaggistici e bellezze architettoniche. Un lavoro unico nel suo genere: una volta completato sarà stato reso un grande servizio al nostro territorio”
Oltre 170 disegni in punta di matita, accompagnati da accurate descrizioni e arricchiti da una serie di approfondimenti storici, raccontano con uno sguardo nuovo tesori paesaggistici e bellezze architettoniche dei Comuni dell’estremo sud della penisola salentina nelle pagine del nuovo libro di Piero Pascali (disegnatore) e Daniele Capone: “Venivano all’estremo mare. Luoghi e borghi del Capo di Leuca”, pubblicato da Giorgiani con il sostegno del Collegio Geometri di Lecce.
Si tratta del terzo di otto volumi – ciascuno dedicato a una specifica zona della provincia di Lecce – che compongono il progetto editoriale “Salento ad inchiostro di china” e fanno parte della collana “Cultura e Storia” della Società di Storia Patria di Lecce diretta da Mario Spedicato.
Dopo il successo di “Come bianchi di farina. Luoghi e borghi della Terra di Castro” (2018) e “Là dove Idrusa sorrise. Otranto e il suo entroterra” (2019), ecco dunque che la terza tappa di questo inedito viaggio proposto da Pascali e Capone conduce il lettore in un’altra area vasta e complessa, quella del Capo di Leuca, ricchissima di storia, testimonianze artistiche e tesori naturalistici, invitandolo a percorrere un cammino intrigante tra i borghi di Supersano, Ruffano, Taurisano, Ugento, Acquarica del Capo, Presicce, Salve, Morciano di Leuca, Patù, Castrignano del Capo, Gagliano del Capo, Alessano, Corsano, Tiggiano, Tricase, Specchia, Miggiano e Montesano Salentino.
Mercoledì 5 agosto alle 20, nel castello medievale di Presicce-Acquarica (località Acquarica), si terrà la presentazione del volume, organizzata dal Collegio Geometri di Lecce, Università del Salento, Società di Storia Patria – sezione di Lecce e Pro Loco di Acquarica del Capo. Dopo i saluti di Luigi Ratano, presidente del Collegio Geometri di Lecce, Ennio Rizzo, presidente emerito dello stesso Collegio e Veronica Verardo, presidente della Pro loco di Acquarica del Capo, interverranno Daniele Capone, responsabile del progetto editoriale “Il Salento ad inchiostro di china” ed Hervè Cavallera, docente dell’Università del Salento, insieme a Piero Pascali e ad alcuni degli autori dei saggi di approfondimento contenuti nel libro, Paolo Vincenti, Francesca Ruppi, Roberta Durante, Gigi Montonato e Carlo Stasi (inventore, quest’ultimo, della leggenda di Leucasia). Introduce e coordina l’incontro Mario Spedicato, docente UniSalento e presidente della Società di Storia Patria di Lecce.
«È un viaggio emozionante – sottolinea il presidente dei geometri salentini Luigi Ratano – quello che ci regalano i “bozzetti” di Piero Pascali con il commento di Daniele Capone, un progetto editoriale che il Collegio Geometri ha fatto proprio con entusiasmo, arricchito dai preziosi saggi di numerosi studiosi. Siamo certi che quando la collana sarà completata con la pubblicazione di tutti gli otto volumi previsti, sarà stato reso un grande servizio alla nostra terra».
«Siamo certi che nei molti lettori (e, speriamo, nei molti giovani) che sfoglieranno questo volume possa sempre più radicarsi il desiderio di salvaguardare le bellezze architettoniche e ambientali che il Salento custodisce», rimarca nella premessa del libro Eugenio Rizzo, presidente emerito e coordinatore del comitato tecnico-scientifico del Collegio Geometri.
«Venivano al nostro fresco mare, a Leuca/fedeli avventure, ecco sui dorsi dell’onda/c’erano secoli alla deriva…», recita Vittorio Fiore nella sua bellissima lirica “Salento estremo”. «Il titolo del nostro volume – spiega nell’introduzione del libro Daniele Capone – è la contaminazione dell’incipit di questa lirica. Venivano. E vengono sempre più numerosi, turisti da ogni parte d’Italia e d’Europa, a bagnarsi nelle acque dell’estremo mare e a visitare luoghi dove il tempo sembra essersi fermato e la civiltà contadina, pur nell’invasione di Suv e lo spuntare di ville, pare non essere mai completamente finita. E venivano, in epoche più lontane, pellegrini bianchi di polvere che terminavano il loro viaggio, lungo, faticoso, e a volte rischioso, nel Santuario di Finibus Terrae (…). Ho imparato più tardi – prosegue – che un viaggio a Leuca, un viaggio nelle terre del Capo è un affascinante viaggio nella storia, capace di riservare sorprese anche al più smaliziato dei turisti, al più disincantato dei viaggiatori».

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