La raccolta dei dati e la successiva elaborazione ci consentono di comprendere meglio l’andamento dell’economia.
Dall’inizio della pandemia ad oggi, molto è cambiato nel Salento. Sono aumentate le imprese che operano nei settori
della ricettività, della ristorazione, del terziario e dei servizi. In costante declino, invece, l’agricoltura, l’artigianato e
il manifatturiero. Tale studio prende in esame tutte le aziende, con sede legale a Lecce e provincia, iscritte in Camera
di Commercio, ad eccezione di quelle inattive e di quelle sottoposte a procedure concorsuali.
Nell’arco temporale preso in esame, che va dal 2020 ad oggi, continua ad arretrare il manifatturiero che ha subìto
maggiormente gli effetti dei rincari energetici, nonostante i provvedimenti adottati dal Governo al fine di mitigarne
l’impatto sui costi aziendali. L’impennata dei prezzi di luce e gas, nonché delle materie prime, ha messo a rischio la
sopravvivenza di tante aziende. Se il manifatturiero non è scomparso, lo si deve soprattutto agli scambi commerciali
con l’estero, mentre resta ancora debole la domanda interna. Ma è bene precisare che l’export è cresciuto soprattutto
in termini di valore, non altrettanto in termini di prodotto. L’incremento, infatti, è principalmente nel valore, perché
l’inflazione ha fatto alzare i prezzi, mentre il numero dei prodotti è risultato, in alcuni segmenti di mercato, persino
inferiore a quello dell’anno precedente. In contrazione anche i volumi di fatturato del tessile-abbigliamento
calzaturiero (Tac) come effetto del calo delle commesse sui mercati internazionali.
Il commercio all’ingrosso e al dettaglio si conferma il primo settore per numero di imprese, seppur le aperture di
nuove attività di vendita a distanza e la nascita di nuove piattaforme di e-commerce non riescano a compensare le
chiusure dei negozi di vicinato.
Il turismo – inteso come l’insieme delle attività di ospitalità e di ristorazione, assieme alle agenzie di viaggio e di
noleggio – si aggiudica la migliore performance nel medio-lungo termine. Il Salento, essendo un po’ meno esposto
alle conseguenze della pandemia, ha visto crescere le attività per una rapida diversificazione dell’offerta e per
l’inatteso aumento dei flussi turistici.
Già durante la fase espansiva della pandemia gli ingranaggi dell’economia hanno iniziato a procedere a velocità molto
diverse: non tutti i settori arretravano e non tutti i territori registravano un saldo negativo delle imprese e degli addetti.
Sono emerse, tuttavia, rilevanti strozzature dal lato dell’offerta in parte indotte dalla stessa rapidità della ripresa, per
la scarsità di alcune materie prime e le note criticità nella logistica e nei trasporti.
Intanto, le attività professionali, scientifiche e tecniche si stanno orientando sempre più verso forme imprenditoriali,
grazie alla concessione di maggiori vantaggi fiscali. In territorio positivo anche il settore delle costruzioni, fortemente
sostenuto dall’introduzione di crescenti incentivi per le ristrutturazioni edilizie e la riqualificazione energetica degli
immobili. I bonus edilizi hanno sortito importanti effetti anche sulla ripresa delle compravendite residenziali,
aumentando il numero delle transazioni. Non solo hanno contribuito a limitare l’impatto negativo della pandemia, ma
hanno risvegliato un grande interesse verso i lavori volti all’efficientamento energetico, dando una notevole spinta al
mercato. Il superbonus e gli altri bonus edilizi hanno incoraggiato la nascita di nuove ditte e società. Il settore delle
costruzioni, inoltre, ravviva il mercato degli impianti termici, di climatizzazione e di ventilazione; degli impianti
idraulici, idrico sanitari, degli impianti antincendio; degli impianti di elevazione; dei sistemi automatici di apertura e
chiusura; degli impianti di energie rinnovabili.
Parallelamente, continua ad arretrare l’agricoltura (le principali coltivazioni restano l’ulivo seppur devastato dalla
Xylella, la vite e l’ortofrutta, anche se i cambiamenti climatici, sempre più repentini, ne hanno ridotto la produzione e
dunque i raccolti). Oltre al clima che determina effetti a breve, medio e lungo termine, ci sono altri cambiamenti da
non sottovalutare e di cui tener conto perché comportano conseguenze altrettanto nefaste: i trend demografici portano
implicazioni per tutta l’economia di un territorio.
Il calo della popolazione attiva, in particolare, si verifica quando diminuisce la forza lavoro in seguito al
pensionamento di un numero di persone superiore rispetto ai nuovi occupati. Tale situazione può causare gravi
squilibri nella società, come la flessione delle entrate fiscali e tributarie che servono a garantire i servizi essenziali per
la cittadinanza. Da un lato la denatalità, dall’altro, i giovani che sono spinti a lasciare il Paese d’origine in cerca di
lavoro altrove accrescono ancora di più la carenza di manodopera, ma non solo.
Le conseguenze sono estremamente rilevanti sui consumi di beni e servizi, sulla maggiore e crescente spesa da
sostenersi per l’assistenza sanitaria agli anziani e sull’edilizia abitativa perché la scelta dei pensionati di invecchiare
nella propria abitazione, anziché venderla, porta a un forte immobilismo del mercato immobiliare. Da qui la necessità
di cambiare paradigma, trovando delle contromisure efficaci. Dopo la pandemia e la conseguente ripresa, stiamo ora
vivendo un progressivo rallentamento dell’economia.
1
Il calo e l’invecchiamento demografico potrebbero portare, fra qualche anno, alla temuta deflazione, ovvero il calo dei
prezzi, come preludio alla recessione e alla ulteriore contrazione dei salari. Quando una spirale deflazionistica sfugge
di mano, le famiglie smettono di spendere e le imprese smettono di investire, con effetti dirompenti sulla società.
Lo scenario che si prospetterebbe è abbastanza semplice da delineare: ogni giorno ci sono meno persone-consumatori
e la domanda di beni e servizi diminuisce, spingendo al ribasso i prezzi. Quando ciò accade, è più probabile che si
verifichino cali di fatturato da parte delle aziende.
L’economia leccese
L’economia leccese è basata prevalentemente sui settori del commercio, del terziario e delle costruzioni. In
particolare, negli ultimi anni, sono aumentate le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (il numero delle
strutture extralberghiere è esponenzialmente cresciuto). Parallelamente, però, sono diminuite le attività manifatturiere
che comprendono l’industria e l’artigianato.
A prima vista, dunque, emergono segnali contrastanti. Per alcuni settori, infatti, prosegue la crescita post-pandemica,
per altri, invece, si registra un progressivo calo. Tutto sommato, però, sembrano esserci più luci che ombre.
Dall’indagine emergono indicatori utili a comprendere l’andamento dell’economia.
Di positivo, c’è la tenuta del tessuto produttivo locale, anche se le dimensioni medie aziendali restano, in molti casi,
troppo piccole per poter competere sui mercati nazionali ed internazionali. A Lecce si contano 13.299 imprese, con
un saldo positivo della nati-mortalità (determinato dalla differenza tra le nuove iscrizioni e le cancellazioni al
registro della Camera di Commercio di Lecce).
Non manca qualche performance negativa, però. Un tempo, erano fiorenti le fabbriche e le botteghe artigiane che
operavano nei comparti della meccanica, del tessile e del ricamo, della ceramica, nonché della lavorazione di pietre,
metalli e altre materie prime.
Davanti alla sempre più agguerrita concorrenza estera e più in generale alla globalizzazione, molte imprese si sono
viste costrette ad arrendersi. Si sono salvate, fortunatamente, ma non tutte, quelle aziende legate al settore delle
costruzioni (come, ad esempio, quelle che producono piastrelle, mattoni forati, eccetera), grazie alle agevolazioni
fiscali e agli incentivi concessi in ambito edile (su tutti superbonus e Bonus facciate). L’artigianato tipico tradizionale
e di qualità ha trovato una boccata d’ossigeno solo grazie ai crescenti flussi turistici.
Non va sottovalutato inoltre il fatto che dal turismo possano nascere nuove opportunità per il settore delle costruzioni:
immobili con destinazione residenziale o commerciale sono diventate strutture turistiche di lusso e non. L’incremento
della capacità ricettiva del Salento non dà solo opportunità di lavoro agli operatori del settore. A monte, infatti, si
richiede l’impegno di imprese e ditte specializzate nel recupero di palazzi storici, masserie, ex istituti religiosi e
scolastici.
L’analisi dei dati
A Lecce ci sono 4.634 imprese che operano nel commercio all’ingrosso e al dettaglio; 1.243 sono le attività di
ristorazione e gli alloggi dotati di partita Iva; 1.041 le ditte e le società di costruzioni; 732 le attività professionali
costituite in società; 665 le aziende agricole; 578 le attività manifatturiere; 561 le altre attività di servizi; 521 le attività
immobiliari; 492 le agenzie di viaggio o di noleggio e di supporto alle imprese; 491 quelle dei servizi di informazione
e comunicazione; 348 le attività finanziarie e assicurative; 223 le attività artistiche e di intrattenimento; 162 si
occupano di trasporto e magazzinaggio; 158 operano nella sanità e nell’assistenza sociale; 144 nell’istruzione; 56 le
attività di fornitura e vendita di energia elettrica e gas. A seguire le altre attività con numeri via via decrescenti.
Gli addetti, ovvero i lavoratori impiegati stabilmente, nelle imprese di Lecce sono saliti a 40.602, di cui 7.504 sono
familiari e 33.098 gli addetti subordinati.
Riguardo alla natura giuridica delle imprese, ci sono 6.604 ditte individuali, che rappresentano la gran parte delle
imprese. Seguono le 5.314 società di capitali (che registrano un trend in crescita) e le 824 società di persone (con un
trend in flessione); 350 le cooperative; 67 i consorzi e 140 sono costituite in altre forme.
Si contano 6.828 imprese con un capitale sociale assente; 2.552 con capitale inferiore a 10mila euro; 3.457 quelle con
un capitale sociale tra i 10mila euro e i 100mila euro; 382 con un capitale sociale tra i 100mila euro e un milione di
euro; 69 con un capitale sociale tra un milione e cinque milioni; in 11 superano i cinque milioni di euro di capitale
sociale investito.
Lecce, 28 maggio 2025
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Tabella 1. Le imprese leccesi suddivise per settore economico (dati aggiornati al 31 marzo 2025)

Imprese suddivise per settore economico
numero
imprese al
31 marzo
2025
% sul
totale
Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli (settore G) 4.634 34,8%
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (settore I) 1.243 9,3%
Costruzioni (settore F) 1.041 7,8%
Attività professionali, scientifiche e tecniche (settore M) 732 5,5%
Agricoltura, silvicoltura pesca (settore A) 665 5,0%
Attività manifatturiere (settore C) 578 4,3%
Altre attività di servizi (settore S) 561 4,2%
Attività immobiliari (settore L) 521 3,9%
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (settore N) 492 3,7%
Servizi di informazione e comunicazione (settore J) 491 3,7%
Attività finanziarie e assicurative (settore K) 348 2,6%
Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (settore R) 223 1,7%
Trasporto e magazzinaggio (settore H) 162 1,2%
Sanità e assistenza sociale (settore Q) 158 1,2%
Istruzione (settore P) 144 1,1%
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore (settore D) 56 0,4%
Fornitura di acqua e reti fognarie (settore E) 16 0,1%
Estrazione di minerali da cave e miniere (settore B) 3 0,02%
Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale (settore O) 0 –
Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro (settore T) 0 –
Imprese non ancora classificate (settore X) 1.231 9,3%
Totale 13.299 100,0%

Tabella 2. Le imprese leccesi dalla pandemia ad oggi (raffronto marzo 2020 – marzo 2025)

Imprese suddivise per settore economico numero
imprese al 31
marzo 2020
numero
imprese al
31 marzo
2025
Var.%
2025 su
2020
Variazione
2025 su
2020
Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli (settore G) 4.674 4.634 -0,9% -40
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (settore I) 1.171 1.243 6,1% 72
Costruzioni (settore F) 991 1.041 5,0% 50
Attività professionali, scientifiche e tecniche (settore M) 590 732 24,1% 142
Agricoltura, silvicoltura pesca (settore A) 673 665 -1,2% -8
Attività manifatturiere (settore C) 633 578 -8,7% -55
Altre attività di servizi (settore S) 531 561 5,6% 30
Attività immobiliari (settore L) 393 521 32,6% 128
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (settore N) 438 492 12,3% 54
Servizi di informazione e comunicazione (settore J) 437 491 12,4% 54
Attività finanziarie e assicurative (settore K) 313 348 11,2% 35
Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (settore R) 218 223 2,3% 5
Trasporto e magazzinaggio (settore H) 152 162 6,6% 10
Sanità e assistenza sociale (settore Q) 139 158 13,7% 19
Istruzione (settore P) 107 144 34,6% 37
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore (settore D) 55 56 1,8% 1
Fornitura di acqua e reti fognarie (settore E) 12 16 33,3% 4
Estrazione di minerali da cave e miniere (settore B) 4 3 -25,0% -1
Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale (settore O) 0 0 – –
Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro (settore T) 0 0 – –
Imprese non ancora classificate (settore X) 1.314 1.231 -6,3% -83
Totale 12.845 13.299 3,5% 454
4

4.634
1.243 1.041 732 665 578 561 521 492 491 348 223 162 158 144 56
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
4.000
4.500
5.000
Le imprese leccesi suddivise per settore economico
5

Imprese suddivise per settore economico a Lecce e provincia

Imprese suddivise per
settore economico
Agricoltura,
silvicoltura
pesca
(settore A)
Estrazione
di
minerali
da cave e
miniere
(settore
B)
Attività
manifatturiere
(settore C)
Fornitura
di
energia
elettrica,
gas,
vapore
(settore
D)
Fornitura
di acqua
e reti
fognarie
(settore
E)
Costruzioni
(settore F)
Commercio
all’ingrosso
e al
dettaglio;
riparazione
di
autoveicoli
(settore G)
Lecce 665 3 578 56 16 1.041 4.634
Totale provincia 9.079 52 5.465 176 146 10.556 21.720
Quota % Lecce
sul totale provincia 7,3% 5,8% 10,6% 31,8% 11,0% 9,9% 21,3%

Imprese
suddivise per
settore
economico
Trasporto e
magazzinaggio
(settore H)
Attività dei
servizi di
alloggio e
di
ristorazione
(settore I)
Servizi di
informazione e
comunicazione
(settore J)
Attività
finanziarie
e
assicurative
(settore K)
Attività
immobiliari
(settore L)
Attività
professionali,
scientifiche e
tecniche
(settore M)
Noleggio,
agenzie
di
viaggio,
servizi di
supporto
alle
imprese
(settore
N)
Lecce 162 1.243 491 348 521 732 492
Totale provincia 1.171 6.799 1.300 1.378 1.544 2.264 2.175
Quota % Lecce
sul totale
provincia
13,8% 18,3% 37,8% 25,3% 33,7% 32,3% 22,6%

Imprese
suddivise per
settore
economico
Amministrazione
pubblica e
difesa;
assicurazione
sociale (settore
O)
Istruzione
(settore
P)
Sanità e
assistenza
sociale
(settore
Q)
Attività
artistiche,
sportive, di
intrattenimento
e divertimento
(settore R)
Altre
attività
di
servizi
(settore
S)
Attività di
famiglie e
convivenze
come
datori di
lavoro
(settore T)
Imprese
non ancora
classificate
(settore X)
Totale
Lecce 0 144 158 223 561 0 1.231 13.299
Totale
provincia 1 448 837 1.178 3.588 1 4.757 74.635
Quota %
Lecce sul
totale
provincia
0,0% 32,1% 18,9% 18,9% 15,6% 0,0% 25,9% 17,8%
6

Imprese suddivise per natura giuridica

Imprese suddivise per natura
giuridica
società
di
capitale
società
di
persone
ditte
individuali cooperative consorzi altre
forme Totale
Lecce 5.314 824 6.604 350 67 140 13.299
Totale provincia 20.859 5.184 45.924 1.955 190 523 74.635
Quota % Lecce sul totale provincia 25,5% 15,9% 14,4% 17,9% 35,3% 26,8% 17,8%

5.314
824
6.604
350 67 140
Imprese suddivise per natura giuridica
società di capitale società di persone
ditte individuali cooperative
consorzi altre forme
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Imprese suddivise per capitale sociale investito

Imprese suddivise per capitale
sociale investito
capitale
assente
fino a
10 mila
euro
10 – 15
mila euro
15 – 20
mila
euro
20 – 25
mila
euro
25 – 50
mila
euro
50 – 75
mila
euro
75 –
100
mila
euro
100 –
150
mila
euro
Lecce 6.828 2.552 2.558 111 197 285 202 104 211
Totale provincia 46.044 12.446 10.196 620 857 1.372 895 452 840
Quota % Lecce
sul totale provincia 14,8% 20,5% 25,1% 17,9% 23,0% 20,8% 22,6% 23,0% 25,1%

Imprese suddivise per
capitale sociale investito
150 –
200
mila
euro
200 –
250
mila
euro
250 –
500
mila
euro
500
mila –
1
milione
euro
1
milione – 1,5
milioni
euro
1,5
milioni – 2
milioni
euro
2
milioni – 2,5
milioni
euro
2,5
milioni – 5
milioni
euro
oltre 5
milioni
di euro
Totale
Lecce 27 38 60 46 33 8 13 15 11 13.299
Totale provincia 146 131 237 154 94 27 25 41 58 74.635
Quota % Lecce
sul totale provincia 18,5% 29,0% 25,3% 29,9% 35,1% 29,6% 52,0% 36,6% 19,0% 17,8%

Imprese suddivise per capitale sociale investito
capitale assente fino a 10 mila euro
10 – 15 mila euro 15 – 20 mila euro
20 – 25 mila euro 25 – 50 mila euro
50 – 75 mila euro 75 – 100 mila euro
100 – 150 mila euro 150 – 200 mila euro
200 – 250 mila euro 250 – 500 mila euro
500 mila – 1 milione euro 1 milione – 1,5 milioni euro
1,5 milioni – 2 milioni euro 2 milioni – 2,5 milioni euro
2,5 milioni – 5 milioni euro oltre 5 milioni di euro
8

Imprese suddivise per valore della produzione

Imprese suddivise per valore
della produzione
Valore
produzione
assente
Valore
produzione
negativo
fino a 250
mila euro
250 – 500
mila euro
500 mila –
1 milione
euro
1 milione – 2,5
milioni
euro
Lecce 10.135 4 1.919 437 348 242
Totale provincia 61.421 22 7.557 1.913 1.544 1.235
Quota % Lecce sul totale provincia 16,5% 18,2% 25,4% 22,8% 22,5% 19,6%

Imprese suddivise per valore
della produzione
2,5
milioni –
5 milioni
euro
5 milioni –
10 milioni
euro
10 milioni –
25 milioni
euro
25
milioni –
50
milioni
euro
oltre 50
milioni
euro
Totale
Lecce 113 52 27 12 10 13.299
Totale provincia 479 272 138 35 19 74.635
Quota % Lecce sul totale provincia 23,6% 19,1% 19,6% 34,3% 52,6% 17,8%

Imprese suddivise per numero di addetti

Imprese suddivise per
numero di addetti
0
addetti
1
addetto
2-5
addetti
6-9
addetti
10-19
addetti
20-49
addetti
50-99
addetti
100
249
addetti
250
499
addetti
più di
500
addetti
Totale
Lecce 3.109 6.176 2.760 603 401 185 32 25 3 5 13.299
Totale provincia 15.024 34.085 18.538 3.557 2.242 894 175 92 18 10 74.635
Quota % Lecce sul
totale provincia 20,7% 18,1% 14,9% 17,0% 17,9% 20,7% 18,3% 27,2% 16,7% 50,0% 17,8%

Addetti Addetti
familiari
Addetti
subordinati Totale addetti
Lecce 7.504 33.098 40.602
Totale provincia 49.250 158.761 208.011
Quota % Lecce sul totale provincia 15,2% 20,8% 19,5%
Imprese suddivise per numero di addetti
0 addetti 1 addetto 2-5 addetti
6-9 addetti 10-19 addetti 20-49 addetti
50-99 addetti 100-249 addetti 250-499 addetti
più di 500 addetti
9

Dati finanziari: depositi bancari, prestiti e sportelli bancari

Nella tabella che segue sono riportati i principali valori finanziari riferiti ai depositi bancari (esclusi
i pronti conto termine), i prestiti e il numero degli sportelli bancari (che risultano in crescita fino al
2009, quando si raggiunsero i 70 sportelli e poi in flessione fino agli attuali 38).

Valori finanziari in euro alla
data del Depositi (esclusi PCT) Prestiti (esclusi PCT) Numero degli
sportelli
31/12/2024 2.640.531.000 2.034.470.000 38
31/12/2023 2.622.728.000 2.109.582.000 37
31/12/2022 2.804.688.000 2.260.965.000 39
31/12/2021 2.747.423.000 2.353.115.000 40
31/12/2020 2.535.597.000 2.316.288.000 44
31/12/2019 2.123.318.000 2.273.067.000 45
31/12/2018 2.045.523.000 2.377.412.000 51
31/12/2017 1.948.815.000 2.521.998.000 54
31/12/2016 1.849.662.000 2.609.336.000 56
31/12/2015 1.834.981.000 2.593.953.000 58
31/12/2014 1.697.518.000 2.627.130.000 61
31/12/2013 1.644.507.000 2.643.247.000 62
31/12/2012 1.582.958.000 2.993.538.000 64
31/12/2011 1.579.630.000 3.005.637.000 65
31/12/2010 1.592.835.000 2.840.358.000 65
31/12/2009 2.252.757.000 2.797.532.000 70
31/12/2008 1.970.285.000 2.918.716.000 66
31/12/2007 1.912.013.000 2.936.686.000 64
31/12/2006 1.929.263.000 2.819.784.000 61
31/12/2005 1.860.663.000 2.628.419.000 60
31/12/2004 1.775.106.000 2.466.761.000 56
31/12/2003 1.851.746.000 2.263.781.000 55
31/12/2002 2.041.315.000 2.146.962.000 55
31/12/2001 1.156.995.000 1.465.534.000 50
31/12/2000 1.081.242.000 1.519.480.000 44
31/12/1999 1.057.561.000 1.556.020.000 41
31/12/1998 969.408.000 1.536.272.000 39
fonte: elaborazioni di Davide Stasi su dati Bankitalia
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Dati immobiliari: fabbricati con destinazione residenziale, non residenziale e con destinazione terziario a Lecce

Fabbricati con destinazione residenziale a Lecce (Gruppo A) n° unità
immobiliari
totale rendita
catastale
totale consistenza
in vani
totale superficie
stimata in m2
Categoria A1: abitazioni di tipo “signorile” 86 269.230 1.440 44.486
Categoria A2: abitazioni di tipo “civile” 7.341 8.138.504 62.031 1.482.053
Categoria A3: abitazioni di tipo “economico” 36.498 20.596.595 224.217 4.620.829
Categoria A4: abitazioni di tipo “popolare” 9.837 2.978.434 43.300 956.322
Categoria A5: abitazioni di tipo “ultrapopolare” 370 42.169 827 22.239
Categoria A6: abitazioni di tipo “rurale” 0 0 0 0
Categoria A7: abitazioni in “villini” 2.864 2.963.350 24.718 585.873
Categoria A8: abitazioni in “ville” 37 166.526 734 21.432
Categoria A9: “castelli e palazzi di eminenti pregi storici” 18 24.472 122 3.851
Totale – fabbricati con destinazione residenziale 57.051 35.179.281 357.387 7.737.085
Categoria A10: “uffici e studi privati” – fabbricati con
destinazione non residenziale 2.493 5.413.343 14.979 346.025
Totale – gruppo A 59.544 40.592.624 372.366 8.083.110

Fabbricati con destinazione terziario (Gruppo C) n° unità immobiliari totale rendita catastale totale consistenza in vani
Categoria C1: negozi e botteghe 4.793 12.612.012 433.560
Categoria C2: magazzini e locali di deposito 7.250 1.355.135 407.173
Categoria C3: laboratori per arti e mestieri 810 537.383 111.241
Categoria C4: fabbricati e locali per esercizi sportivi 8 4.057 3.928
Categoria C6: stalle, scuderie, rimesse, autorimesse 26.433 3.207.323 714.075
Categoria C7: tettoie chiuse o aperte 78 12.954 10.100
Totale – gruppo C 39.372 17.728.863 1.680.077

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