Il Presidente Emiliano ha concesso a tutti i ragazzi la possibilità di non andare a scuola. Ha dato alle famiglie la possibilità di scegliere. Strana soluzione quella di far scegliere alle famiglie.

La scuola in presenza serve a tutti. Lunedì i ragazzi saranno per la maggior parte a scuola e per chi decidesse di non riprendere in presenza, i prof sono già attrezzati per fare didattica a distanza. Nessun problema, lo hanno fatto già durante il lockdown di marzo aprile e maggio 2020. Certo, il collegamento internet risulta ancora insufficiente ma forse chi scrive i provvedimenti per fare della scuola un servizio a domanda e fa scegliere le famiglie, questo non lo sa.

Tuttavia la comunità scolastica ha dimostrato ampiamente di potersi reinventare nei modi e nelle metodologie, continuando a perseguire i propri obiettivi educativi e formativi. Abbiamo fatto un salto nel futuro. Poco tempo fa nessuno avrebbe immaginato che i docenti si potessero reinventare con la didattica a distanza. 

Di fatto il problema COVID si è trasformato in un acceleratore di competenze. Abbiamo imparato immediatamente a usare videolezioni e piattaforme condivise.

Ora arriva la fase ibrida. Si deve tornare a scuola facendo anche didattica a distanza e la chiamiamo didattica integrata a distanza. Il governo ha finanziato le scuola per l’acquisto di dispositivi elettronici. I docenti hanno avuto la possibilità di rinverdire la propria dotazione hardware grazie alla Carta Docente.

Il grande problema è diventato un’opportunità. Certo, il cambiamento presuppone impegno e problemi da risolvere ogni giorno. Adesso non bisogna mollare ma bisogna continuare a credere, come è giusto che sia, che i ragazzi e l’educazione sono la chiave per lo sviluppo del paese. E per questo non dobbiamo lasciarli soli. Sia in presenza che on line è necessario impegnarsi per non lasciare soli i ragazzi, gli studenti tutti, con un occhio particolare ai ragazzi socialmente più deboli. 

Altri settori economici diversi dalla formazione devono lavorare più duramente per continuare a rimanere produttivi ma il settore formazione ha tutti gli strumenti per continuare a lavorare in sicurezza.

Non siamo in un periodo momentaneo di cambiamento ma siamo in un cambiamento continuo. E a questo ci dobbiamo abituare. Il COVID ha accelerato l’innovazione dei nostri processi. Non dobbiamo rinunciare ad innovare.

Mi chiedo perché anziché litigare tra istituzioni con carte bollate non si sceglie invece di effettuare i tamponi a docenti e personale della scuola, una delle poche istituzione pubbliche che durante il periodo estivo ha lavorato duramente per mettere in sicurezza gli ambienti.

La sanità ha bisogno di modalità operative più efficienti e innovative. Solo in questo modo potrà lavorare senza lasciare indietro nessuno. Non preoccuparsi solo dei pazienti COVID ma creare in ogni presidio sanitario dei percorsi sicuri per tutti i pazienti NON COVID che si stanno sacrificando sull’altare delle inefficienze organizzative.

Chiediamoci perché il governo ha classificato la Puglia color arancio, perché il Governo ha fatto questa scelta dopo aver analizzato 21 criteri che riguardano l’impatto che sta avendo il COVID sull’efficienza sanitaria pugliese.

Non ha senso addebitare la colpa sempre e solo a qualcuno che non indossa la mascherina. Anche se ovviamente tutti dobbiamo fare la nostra parte.

Aspettando le prossime mosse del presidente del consiglio e le contromosse del presidente della regione Puglia è indispensabile che ognuno lavori con serietà e professionalità sia in presenza che in smart working.

Andrea Coccioli

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