Confindustria Lecce registra ormai per il nostro territorio un progressivo

isolamento economico e sociale a causa della carenza di trasporti. Il

Salento, già fragile, messo a dura prova dalle conseguenze ancora stringenti

della pandemia, è e resta la “Cenerentola” d’Italia per il sistema della

logistica e dei trasporti.

In occasione della nostra Assemblea pubblica, il 28 giugno del 2019,

presentando il Piano di sviluppo per l’economia del Salento, denunciammo i

limiti dei trasporti locali e dei collegamenti con il resto del Paese e del

mondo. Chiedemmo al Governo a tutti i livelli e alla rappresentanza

istituzionale l’incremento del numero dei voli sull’aeroporto di Brindisi, a

costi competitivi, al pari di altri territori italiani, unitamente a una

serie di proposte per rendere efficiente e attrattivo il Salento. A

dicembre, di concerto con l’Università, la Camera di Commercio, le parti

sociali e le altre Associazioni di categoria, presentammo il Piano esecutivo

che indicava tempi, modalità, servizi e opere necessari a ridare la giusta

centralità al Salento.

Il resto, purtroppo, è cronaca: il covid-19 ha bloccato tutto, ma,

soprattutto, ha riportato il Salento nell’isolamento, in condizioni

penalizzanti per chi vuole fare impresa e fuori mercato.

La situazione che stiamo vivendo è paradossale, assurda e inimmaginabile. Si

va a sommare ai ritardi che la provincia di Lecce doveva e deve

assolutamente colmare.

Dopo il covid-19, infatti, restano pochissimi collegamenti aerei – taluni

ancora in via di istituzione, con tutte le incertezze del caso – a costi, a

tratta, davvero esorbitanti. Di quelle curate dalla compagnia di bandiera

per la capitale ne resta una sola, dal 1° luglio, e in un orario

praticamente inutile. Nel Salento, poi, manca l’alta velocità su ferro; non

si parla di partenza dei lavori della S.S. 275, né di rilancio dei porti

turistici. L’attivazione dello scalo di Surbo per la movimentazione e il

trasporto di merci e prodotti è ancora utopia. Le Istituzioni locali

cercano, per come possono, di rispondere, con propri mezzi e sistemi di

collegamento interni stagionali, alle esigenze dei primi timidi turisti in

arrivo.

In questo momento parlare di turismo prescindendo dall’isolamento in cui

versiamo appare un paradosso. Abbiamo il dovere di ridare dignità al nostro

territorio. Dal Salento non si passa, ma si arriva. E, soprattutto, occorre

offrire la possibilità a chi vuole visitarlo di avere a disposizione mezzi

comodi e adeguati ai tempi moderni.

In questa situazione sarà davvero difficile ripartire per il nostro

territorio. Nei mesi estivi cruciali per la stagione turistica, proprio

quando il settore dovrebbe esprimere il massimo delle proprie possibilità e

recuperare quanto perso a causa del lockdown, mancheranno i mezzi per

raggiungere il Salento, mentre i fattori della competitività resteranno gli

stessi: tempo, costi, sistemi di trasporto.

In questa fase la provincia di Lecce parte in assoluto svantaggio, se non

proprio sconfitta in partenza. I turisti, con sempre minori budget da

destinare alle vacanze, con tempi ristretti a disposizione, sceglieranno

mete facilmente raggiungibili con costi di trasporto contenuti. I nostri

voli non solo sono pochissimi, meno addirittura della fase pre-covid, ma

costano troppo.

Non è il momento di indugi o tentennamenti. Non è possibile ancora

aspettare. Occorre fare. E’ necessario dare il via immediatamente ad una

programmazione attenta, che inserisca un’offerta di voli ben superiore alla

fase pre-covid verso le principali mete economiche italiane ed

internazionali, con tratte fissate a lungo termine, che agevolino il

trasferimento per motivi turistici e di lavoro nonché la ripresa dei

contatti commerciali per le imprese che stanno provando in tutti i modi a

ripartire. E’ prioritario avviare i lavori per l’alta velocità e per il

miglioramento della viabilità interna. Il Salento necessita di collegamenti

tra le principali mete turistiche e l’aeroporto e il porto di Brindisi e la

stazione di Lecce.

Non ci stiamo a vedere continuamente sabotati il Salento e le sue imprese.

Gli imprenditori stanno facendo, con coraggio e abnegazione, la propria

parte perché credono nelle possibilità e nel futuro di questa terra. Ma di

un domani certo è possibile parlare a patto di rimettersi insieme a

lavorare, facendo quadrato intorno alle urgenze del nostro territorio.

Insieme possiamo spingere le compagnie aeree a incrementare i voli e le

tratte anche rispetto alle condizioni precedenti. E’ la priorità dell’oggi

per salvare la stagione.

Le critiche e gli appelli sono un grido di allarme: la preoccupazione è

tanta. Chiediamo maggiori opportunità e strumenti per rispondere ai bisogni

delle imprese che vogliono recuperare quanto perso irrimediabilmente e

ridare speranza al futuro e all’occupazione.

Non vorremmo ritrovarci in autunno a tirare le somme di un Salento

desertificato. Non vorremmo assolutamente che la crisi economica innescata

su un terreno già debole si traduca in un colpo di grazia per il nostro

territorio e in una vera e propria bomba sociale. Muovendo le giuste leve,

invece, questi mesi potranno essere la nostra base di rilancio.

Certo della condivisione e dell’attenzione, porgo cordiali saluti

Il Presidente

Giancarlo Negro

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