“La smetti di care il cao sull’Ospedale?”
Queste le intimidazioni rivolte in vernacolo al compagno Copertinese Vito Maiorano. Due
uomini con la mascherina e la targa oscurata da una busta nera devono averlo pedinato per
poi porgergli “l’invito” a lasciare perdere la lotta per l’ospedale. Alla risposta negativa, il
tentativo di aggressione che per fortuna si è risolto con nulla più che una camicia strappata.
Non conosciamo l’identità degli aggressori ma di una cosa siamo sicuri: la nostra lotta
continua contro qualunque ostacolo alla sanità pubblica ed al bene del popolo lavoratore.
Il San Giuseppe da Copertino rimane danneggiato dalle scelte politiche che
hanno visto tagli e negligenze verso diversi nosocomi della Puglia. Ad oggi
troppi membri del personale sanitario non sono ancora rientrati dopo
essere stati dislocati in altri centri per via del covid. Il personale della
Compass, multinazionale Britannica che si occupa della mensa, è ancora in
grande difficoltà visto che i posti letto sono più che dimezzati e si lavora
solamente dalle 3 alle 6 ore a settimana.
Copertino rimane:
 senza terapia del dolore, Cup e servizio analisi esterno;
 senza terapia intensiva;
 senza i respiratori donati dalla BCC di Leverano, e trasferiti al DEA.
 senza i soldi raccolti dall’associazione di Alessandra Amoroso, e versati
a Galatina;
 senza i soldi raccolti grazie all’impegno di Giuliano Sangiorgi.

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