Alessio Parata, Segretario Lega Salvini Premier – Racale ha scritto su Facebook e sui suoi volantini:
<<“Cultura e tradizioni” del nostro paese completamente “oscurate” da un edificio del valore di oltre un milione di euro: una biblioteca interattiva di ultima generazione. Un centro storico pieno di dettagli architettonici di secoli e secoli fa, rovinato e nascosto da questo “castello di sabbia “che verrà abbandonato tra qualche mese e non servirà a nulla. La bellezza della nostra piazza San Sebastiano e annessa chiesa in rappresentata del nostro Santo patrono, coperte da montagne di mattoni. Un edificio superfluo in un centro storico, che da l’ impressione di qualcosa di forzato che nulla ci azzecca con la cultura e la tradizione del nostro Paese. Tale “scempio” è stato edificato nello spazio che prima era dedicato al mercato coperto, che è una delle tradizioni popolari dei nostri paesetti. Adesso sarò additato come l’ “ignorantone” che non da importanza alla cultura; ma io penso che la cultura sia molto di più di un edificio messo là per usare i fondi regionali e per dimostrare di essere capaci di vincere tali fondi. La vista della facciata della chiesa di San Sebastiano, per me, è molto più importante della costruzione di edificio di ultima generazione . La nostra tradizione e cultura per me vale molto di più di un mucchio di mattoni interamente pagati con i fondi regionali che sarebbero potuti essere usati per qualcosa di più utile e importante. Si sarebbe potuto ristrutturare il mercato coperto, che rappresenta la nostra tradizione, e sarebbe servito per incentivare l’economia della nostra Racale. Concludo con rammarico che la nostra Racale verrà sempre più abbandonata al suo destino, il vostro segretario cittadino Alessio Parata.>>
Il commento politico del partito:
È vergognoso che Parata ed i suoi sodali non considerino la cultura come un investimento, perché di questo si tratta. A loro interessano i profitti privati e non il bene della collettività, ma sono leghisti e quindi non ci stupiamo. La cultura intesa nel senso della sua radice, dal latino “colere”= coltivare, significa appunto conoscere più di un libro, più di una città, coltivare la propria conoscenza, non fermarsi a ripetere a pappagallo le parole di uno dei tanti culti che questa terra ha conosciuto. La Lega usa una parte della storia di questa terra, ignorando invece, per esempio, la Magna Grecia e lo fa per pura demagogia, nascondendo dietro l’uso della parola “tradizione” la volontà di fare gli interessi di pochi: sia direttamente, promuovendo progetti dedicati al guadagno monetario padronale, che indirettamente attraverso il mantenimento dell’arretratezza culturale. Una delle grandi differenze tra noi e loro è che noi comunisti siamo per dare il potere ai lavoratori e ciò significa anche promuovere appunto la coltivazione della conoscenza per tutti, il politico “populista” invece è un demagogo che usa il popolo utilizzando alcune parole seducenti per continuare a fare gli interessi della classe padronale.
⦁ Precisazioni sulla storia dell’area in questione:
Piazza San Sebastiano, centro storico del paese, è sempre stata nota come Piazza Mercato, perché colà si teneva il mercato settimanale. La bellissima piazza storica purtroppo è stata deturpata nei decenni scorsi dall’abbattimento di edifici storici e la loro sostituzione con strutture aliene dallo stile esistente. Inoltre la ristrettezza dello spazio disponibile per i commercianti li ha progressivamente allontanati, spingendoli a preferire paesi limitrofi che hanno a disposizione grandi spazi mercatali. Ora tutto è ridotto a non più di quattro o cinque attività delocalizzate in una via prossima alla piazza.
Durante il periodo di massimo splendore economico di Racale, derivato dalla produzione delle calze, ormai abbandonata quasi totalmente, fu costruito un mercato coperto in puro stile anni 50. Anche questo si è gradualmente spopolato rimanendo al fine aperti solo pochissimi esercizi. Abbattere il vecchio mercato e costruire al suo posto una struttura polivalente capace di ospitare una biblioteca ed uno spazio teatrale, non è affatto uno spreco.
La nuova struttura, pur moderna, cerca di richiamare nei colori e nelle forme, lo stile storico del paese, certo non disturba la presunta maestosità della prospiciente chiesa.
Non vogliamo dare giudizi architettonici, ma anche allo sguardo del più impreparato osservatore è evidente il miglioramento rispetto al vecchio edificio mercatale, quello sì un vero pugno nell’occhio.
In conclusione: la questione architettonica è palesemente una scusa: forse qualcuno preferirà entrare nella biblioteca piuttosto che farsi indottrinare dai dirimpettai e forse è anche questo che disturba tanto i leghisti? Un popolo armato di coscienza e conoscenza è sicuramente più difficile da sfruttare.

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